Villasimius è un comune costiero di 3.110 abitanti della provincia di Cagliari. Per la sua posizione strategica il territorio fu abitato fin da tempi remotissimi, come testimoniato da resti di nuraghi (XIX – VI secolo a.C.), da rovine fenicio – puniche (VII – II sec. a.C.) e romane (III sec. a.C. – VI sec. d.C.). Durante il periodo giudicale, aragonese e spagnolo il territorio fu oggetto di continue incursioni barbaresche, e pertanto si andò progressivamente spopolando. Sono vestigia del periodo spagnolo alcune torri di avvistamento e una fortezza costiera (Fortezza Vecchia – sec. XVI – XVII). Il villaggio, che poi si evolse fino all’assetto attuale, si chiamava originariamente Carbonara, fu ripopolato a partire dai primi dell’ ‘800 e fu eretto a Comune nel 1838. Nel 1862 il consiglio comunale scelse di cambiare nome in Villasimius. Non si conoscono le ragioni di tale decisione. Originariamente le risorse economiche di Carbonara – Villasimius erano essenzialmente legate all’ agricoltura e alla pastorizia – non alla pesca, nonostante il mare- e dal 1875 agli anni ’50 anche all’ estrazione di granito. Il turismo per villeggiatura estiva inizia dagli anni ’50, ma solo dopo gli anni ’60 si sviluppa come attività principale, facendo del luogo uno dei più frequentati della Sardegna e del Mediterraneo. Nel 1998 nel territorio di Villasimius è stata istituita l’Area Marina protetta di Capo Carbonara.